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Attenzione condivisa in bambini con autismo

Emily A. Jones and Edward G. Carr

L'attenzione condivisa è un'abilità comunicativo sociale precoce, in cui due persone  (solitamente un bambino ed un adulto) usano gesti e sguardi per condividere l'attenzione riguardo oggetti interessanti o eventi.

Questa abilità gioca un ruolo critico nello sviluppo del linguaggio sociale e linguistico.

Lo sviluppo alterato dell'attenzione condivisa è una caratteristica tipica dei bambini con autismo, ed è importante quindi anche sviluppare questa abilità negli interventi precoci.  

Nel seguente studio (Jones e Carr, 2004) sono descritti diversi interventi che prevedono l'insegnamento dell'attenzione condivisa a bambini con autismo. Questi interventi si focalizzano principalmente sulla forma dell' attenzione condivisa; tuttavia affrontano solo in parte la funzione sociale di questo comportamento. Sfruttando la letteratura sull'attenzione congiunta , viene descritto un set di strategie che possano essere usate per insegnare e sostenere l'attenzione condivisa, sia nella forma che nella funzione, nei giovani bambini con autismo.

Nello studio viene riportato il seguente esempio: 

"Sam e la sua mamma, stanno giocando nel parco, quando un aereoplano vola sulle loro teste. Sam guarda in su eccitato, poi guarda la sua mamma e infine indica l'aereoplano, come a dire: " hey mamma, guarda lì!", la mamma di Sam guarda dove suo figlio sta indicando e risponde: "Si Sam, è un aereoplano".

Sam dirige l'attenzione della sua mamma verso l'aereoplano che vola sulle loro teste. Non chiede che sua madre faccia nulla; semplicemente vuole condividere la sua esperienza dell'aereoplano con lei. Il bambino richiama l'attenzione della sua mamma e la coinvolge in un episodio di ATTENZIONE CONGIUNTA.  

Intorno ai 9 mesi di età, i bambini a sviluppo tipico iniziano ad impegnarsi nell'attenzione condivisa, in cui due persone condividono il focus attentivo su un oggetto o evento. (Bakeman e Adamson, 1984). Ciò avviene con una specifica forma, alternanza di sguardo e gesti convenzionali. 

Tuttavia i bambini con autismo, difficilmente sviluppano questa abilità.

L'attenzione congiunta influenza diverse aree di sviluppo, e ciò porta alla nozione secondo cui questa abilità costituisce una classe di risposte centrali, ovvero un set di comportamenti che, una volta rafforzati attraverso l'intervento, influenzeranno una certa varietà di comportamenti (L. Koegel, Koegel, Harrower, e Carter, 1999). Per tale ragione l'attenzione congiunta, è un obiettivo chiave negli interventi precoci.  

l'attenzione condivisa gioca un ruolo importante nello sviluppo della comunicazione. 

 

L'attenzione congiunta nel bambini Normo-tipici

L'attenzione si sviluppa tra i 9 e i 18 mesi di età, ed è una interazione a due con riferimento ad oggetti ed eventi nell'ambiente circostante (Butterworth, 1995; Corkum e Moore,1995). Ci sono due modi in cui un bambino si impegna in attività di attenzione congiunta: 

1) Il bambino risponde all'attenzione di un'altra persona;

2) Il bambino inizia il momento di attenzione congiunta con un'altra persona, direzionando l'attenzione dell'altro sull'evento o oggetto (focus attentivo) che lo ha colpito  (Charman, 1997; Mundy e Gomes, 1998). 

Quando il bambino e l'adulto giocano insieme, l'adulto potrebbe stimolare l'attenzione congiunta voltandosi e indicare un giocattolo (es. una macchinina) mentre dice: "guarda la macchina!" in tono di esclamazione.

Il bambino potrebbe rispondere al richiamo all'attenzione congiunta dell'adulto guardando l'oggetto indicato. Dopo, (12-14 mesi), dopo aver seguito la direzione dello sguardo dell'adulto, il bambino inizierebbe a rispondere all'adulto alternando lo sguardo dall'oggetto all'adulto e successivamente ancora all'oggetto. (Tommasello,1995). L'alternanza dello sguardo tra l'oggetto e l'adulto, ci aiuta ad assicurare che adulto e bambino sono focalizzati sulla stessa cosa, ovvero condividono l'attenzione sullo stesso oggetto. 

Durante la fine del primo anno di vita, il bambino inizia anche autonomamente a cercare l'attenzione congiunta in risposta alla presenza di oggetti ed eventi interessanti e di persone con cui condividerli. i bambini cercano l'attenzione congiunta attraverso il gesto di indicare o mostrare, associato all' alternanza dello sguardo, come a dire :" Hey, guarda!" (Bruner,1983; Tommasello,1995)
All'inizio cercano l'attenzione congiunta attraverso mezzi non verbali; tuttavia presto accompagnano questi comportamenti non verbali con vocalizzazioni, come semplici suoni (es. "da", "ta") per direzionare l'attenzione degli adulti (Bruner,1981). La conseguenza di ciò è che entrambi, adulto e bambino interagiscono e sono coinvolti in una INTERAZIONE SOCIALE.

 

Qual è la funzione dell'attenzione congiunta?

Bates et al. (1975) descrissero l'attenzione congiunta (o protodichiarativa) come il coinvolgimento dell' "uso di un oggetto" come mezzo per ottenere l'attenzione degli adulti.

La funzione dell'attenzione congiunta riflette la comprensione del mondo del bambino e della sua motivazione a interagire con gli adulti riguardo eventi o oggetti interessanti. 

Questa funzione sociale specifica è più evidente quando accompagnata da abilità comunicative precoci come richieste.

Attenzione condivisa nei bambini con autismo

Un deficit nello sviluppo dell'attenzione condivisa è uno dei primi sintomi di autismo, evidente anche prima del primo anno di età e spesso anche prima che sia fatta una diagnosi di autismo (Baron-Cohen, Allen e Gilliberg,1992). Rispetto ai bambini con ritardo cognitivo o disturbo specifico del linguaggio, solo i bambini con autismo mostrano deficit nell'attenzione congiunta (Charman et al.,1998).

Deficit nell'attenzione congiunta sono presenti nell'80%-90% dei bambini con autismo rispetto a bambini con altre patologie.  (Lewy e Dawson,1992).

Un certo numero di studi hanno dimostrato deficit consistenti sia nella risposta ad attenzione congiunta che nell'iniziare l'interazione nei bambini in età prescolare. Solo pochi studi hanno esaminato l'attenzione congiunta in pazienti con autismo di età superiore. E tali studi indicavano che l'alterazione nell'attenzione congiunta, pareva cambiare nel corso dello sviluppo: mentre l'alterazione nell'iniziare e cercare l'attenzione congiunta persisteva anche in età successiva, i soggetti con autismo che mostravano abilità cognitive migliori, iniziavano a mostrare l'abilità di rispondere all'attenzione congiunta degli adulti. 

(Charman.1998). Il deficit nell'attenzione condivisa è un marcatore precoce del disturbo della motivazione sociale che è caratteristico nell'autismo. (Mundy,1995)

I cambiamenti nello sviluppo nella natura del deficit indicano che  le due tipologie di attenzione congiunta farebbero capo a funzioni diverse, per cui solo la ricerca di attenzione congiunta del bambino richiederebbe una reale motivazione sociale. 
Deficit nell'attenzione congiunta influenzano due aree di sviluppo in particolare: area del linguaggio e dell'interazione sociale. 

Ricerche sull'attenzione condivisa

Sono stati sviluppati interventi specifici per l'insegnamento dell'attenzione condivisa; essi includono il "Prelinguistic Milieu Teaching", programmi comportamentali intensivi e l'uso di formatori di pari età. (Bambini normo-tipici della stessa età del bimbo autistico) e interventi di sviluppo (Developmental)

Il prelinguistic Milieu Teaching utilizza procedure in ambiente naturale (NET) usato per insegnare una varietà di abilità linguistiche e sociali a bambini con disturbo dello sviluppo; è caratterizzato dall'organizzazione dell'ambiente al fine di elicitare risposte desiderate, insegnando in contesto di routines sociali, seguendo gli interessi dei bambini, usando specifici aiuti, suggerimenti e modelli di comportamento.

Inizialmente ci si posiziona vicini al bambino, ad altezza occhi, successivamente in modo graduale ci si allontana al fine di suggerire una ricerca di attenzione da parte del bambino. La conseguenza naturale di attenzione e interazione sociale che esita dal comportamento del bambino di cercare l'attenzione congiunta, viene usata come rinforzo dello stesso.

Developmental interventions approccio simile al milieu teaching, in ambiente naturale, seguendo gli interessi del bambino, ma senza dare particolari suggerimenti; 

Programmi comportamentali intensivi    Tale programma comportamentale prevede l'incremento del gesto con opportunità di istruzioni ripetute in cui al bambino veniva suggerita una risposta target e veniva rinforzato quando la emetteva. Rispetto alle altre due procedure, l'istruzione a eseguire il comportamento veniva dato durante sessioni di insegnamento dirette e strutturate dall'adulto, e non durante interazioni controllate dal bambino.

 

Training con pari  in questa procedura i pari (bambini della stessa età) vengono formati a usare specifici "cues" o stimoli (es. "Guardami!", "Fammi vedere!", "Cosa vuoi?") per elicitare attenzione congiunta, gioco simbolico e linguaggio durante una sessione di gioco con due partecipanti. 

Come costruire la motivazione all'attenzione congiunta?

Esiste una specifica strategia per incrementare la motivazione all'attenzione congiunta, che prevede: 

1) stabilire la presenza dell'adulto come rinforzo generalizzato (Rendere la presenza dell'adulto rinforzante)

Il primo passo cioè, è stabilire il partner dell'interazione sociale di attenzione congiunta che vogliamo costruire, come rinforzante per il bambino. La presenza dell'adulto cioè deve diventare uno "stimolo discriminativo" per la disponibilità di rinforzo;

2)Child Choice/Preference. questa strategia prevede l'uso di materiali scelti o preferiti dal bambino per la sessione di insegnamento dell'attenzione congiunta; mantenendo alta la motivazione del bambino ad interagire con l'adulto.

3) conseguenze naturali , cioè conseguenze funzionalmente correlate al comportamento target. Ad es. nel contesto in cui un adulto sta insegnando il nome "libro" al bambino, l'adulto dovrebbe consegnare il libro al bambino quando questi lo richiede denominandolo correttamente.

4) variare le attività proposte , alternando attività semplici ad attività più complesse al fine di tenere alta la motivazione  ed incrementare il tasso di apprendimento di abilità più complesse. (Alternare abilità nuove e difficili con attività già acquisite e più facili)

L'alterazione dell'attenzione congiunta è uno dei disturbi principali dell'autismo infantile, per tale ragione richiede grande attenzione nella pianificazione dell'intervento comportamentale o riabilitativo in qualsiasi area dello sviluppo, e ancora di più nel linguaggio e nelle abilità sociali. 

Per ulteriori approfondimenti e riferimenti bibliografici, di seguito in allegato, l'articolo originale in inglese, a cura di Jones e Carr del 2004, dal quale sono state tratte le informazioni descritte.

Traduzione e sintesi a cura di 

Marika Cefariello, Logopedista- Tutor in Analisi del comportamento applicata (ABA)

Joint attention in children with Autism: Theory and Intervention

E.A. Jones and E.G. Carr, 2004

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